Vogliamo creare le basi per un modello innovativo di distretto culturale evoluto nel Sulcis, che abbiamo chiamato DISTRETTO CULTURALE OPEN SOURCE (NATURALE, GLOCALE, ECO-SOSTENIBILE), dove la programmazione sarà aperta, in continuo divenire.

Costituito nel 2013 senza l'intervento da parte delle amministrazioni locali, è basato su di un modello naturale, glocale e sostenibile realizzato attraverso il potenziamento di una rete di operatori del Sulcis.
In Sardegna la sopravvivenza di circa centoventimila persone dipende dagli ammortizzatori sociali, siamo parlando di quasi il 10% della popolazione, ben il 40% di questi assegni vengono erogati nel Sulcis.
Nonostante questo triste primato, provocato da una insostenibile politica industriale di retaggio ottocentesco, ancora oggi si continua a sostenere le imprese responsabili di questa situazione, molte di queste industrie hanno chiuso, ma altre vogliono continuare, ma solo attraverso finanziamenti pubblici, continuando inesorabili ad avvelenare l’ambiente, l’economia ed il futuro del territorio.
Il Distretto Culturale Open Source è nato per dare un forte segnale di cambiamento mettendo in rete intorno ad un progetto di rinascita culturale e ambientale le migliori energie creative presenti nel Sulcis.

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Scuola Civica d'Arte Contemporanea Iglesias - Open call iscrizioni corso 1.1


http://scuolacivicaartecontemporanea.blogspot.it/p/blog-page_8513.html
Sono aperte le iscrizioni al Corso 1.1 (Base)

Il corso è gratuito e aperto a tutti, è sufficiente aver compiuto il 18° anno d’età e avere tanta voglia di mettersi in gioco per conoscere i linguaggi e i codici specifici dell’arte contemporanea.

Le lezioni inizieranno il 5 Ottobre e si svolgeranno sempre di Domenica. Per chi volesse mettere in pratica le conoscenze acquisite, partecipando attivamente all’attività di ricerca e sperimentazione, durante la settimana saranno attivati workshop e laboratori

L’iscrizione e la frequenza sono gratuiti;
I posti disponibili per ogni corso sono 10, dei quali almeno 1/3 saranno riservati ai residenti ad Iglesias e nella provincia;
saranno prese in considerazione le domande pervenute in ordine cronologico.
I partecipanti che hanno completato il corso 1.0 demo sono ammessi di diritto e non concorrono per i 10 posti messi in bando.
CORSO 1.1 (1° livello)

Il programma, è stato elaborato  con il contributo degli studenti durante il corso 1.0 demo, rigorosamente open source: si alterneranno incontri con artisti, curatori ed altri protagonisti del mondo dell’arte contemporanea, con momenti di scambio di saperi, di approfondimento e di ricerca e sperimentazione

Teoria
•    Introduzione all’Arte Contemporanea
•    Linguaggi e codici espressivi dell’Arte Contemporanea
•    Teoria della percezione e Antropologia del gusto
•    Il Sistema dell’Arte

Incontri e workshop
•    workshop: Luca Francesconi, Renato Leotta, Gianluca Concialdi
•    incontri: Alessandro Biggio, Davide Mariani, Giangavino Pazzola, Silvia Argiolas, Roberta Vanali

Laboratori e aree di ricerca e sperimentazione
a.    Arte pubblica e sociale
b.    Risorse didattiche 2.0 per l’Arte Contemporanea
c.    Pittura contemporanea

*Il programma è open-source, quindi questi sono gli argomenti e le linee di indirizzo generale: i partecipanti al corso potranno modificarlo, svilupparlo o integrarlo.
Durante la seconda parte del corso ogni studente dovrà presentare un progetto, il quale sarà discusso ed eventualmente rimodulato insieme ai docenti ed agli altri partecipanti.

Alla fine del corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Per partecipare al corso 
scaricare  il modulo sul link https://www.dropbox.com/s/pfzik1m12lz5922/Iscrizionecorso1-1primolivelloScuolaCivicaArteContemporaneaIglesias.rtf?dl=0
e inviare a scuolacivicaartecontemporanea@gmail.com.  
In alternativa si puo' richiedere il modulo scrivendo  alla medesima e-mail  

Vai alla pagina dedicata Info e iscrizioni

Caro Giacomo 2014


Caro Giacomo 2014   Perdaxius, festa di San Giacomo e Sant’Anna,  25-28 luglio
Caro Giacomo è un’occasione di incontro fra artisti provenienti da tutto il mondo e il paese di Perdaxius, nei giorni della sua festa patronale.
L’idea di quest’anno è legata alla realizzazione di un mosaico dedicato a Marco Colombaioni, co-fondatore di Cherimus, che aveva partecipato in qualità di artista e organizzatore a precedenti edizioni della manifestazione. Nel 2008 il quadro I sogni ci guidano, ma bisogna agire, ispirato alla tradizione del Kanga, tipica dell’Africa sub-sahariana, era stato esposto nella piazzetta di ingresso del paese, nella prima edizione di Caro Giacomo.   Marco Colombaioni è venuto a mancare all’età di 28 anni, nell’estate del 2011 nel lido di Ravenna dopo aver salvato alcuni ragazzi che stavano annegando – ed è stato insignito di onorificenze quali la Medaglia d’Oro al Valor Civile e l’Ambrogino d’Oro.
Il mosaico, grazie alla collaborazione fra Cherimus, la ASL numero 7 di Carbonia (proprietaria dei muri) e del Comune di Perdaxius, sorgerà nella piazzetta in cui il quadro era stato esposto la prima volta.
 Tutti I materiali utilizzati sono stati forniti gratuitamente da aziende e abitanti del territorio che hanno così voluto offrire un contributo all’iniziativa.
Durante tutte le serate della festa, la stessa piazzetta sarà animata da workshop aperti a tutti e da giochi per bambini. Sarà inoltre offerta una coloratissima torta-mosaico.
Gli artisti invitati quest’anno sono: Josè Chaves (Lisbona), Scarlett Lingwood (Londra), Gemma Noris (Lisbona), Hamdy Reda (Il Cairo), Andrea Rossi (Siena), Carlo Spiga (Cagliari).
Caro Giacomo è realizzato dall’associazione Cherimus con il patrocinio del Comune di Perdaxius dell’ASL n.7 di Carbonia.

Conservatoria delle Coste sotto attacco: la Regione Sardegna salva i carrozzoni e chiude l’unica agenzia che stava funzionando.


Ispirata al modello inglese del ‘National Trust’ e al francese ‘Conservatoire du Littoral’, la Conservatoria delle Coste, istituita nel 2007, ma in realtà  nata nel 2004 da un’idea di Renato Soru, è entrata nel processo di riorganizzazione (la chiamano spending review ma dalle nostre parti sarebbe meglio dire neolottizzazione) promosso dall’assessore all’ambiente Donatella Spano,   che rimuove il super efficiente Alessio Satta e mette Giorgio Cicalò, attuale responsabile regionale della Protezione civile (e questo è già tutto un programma), che dovrà  traghettare la Conservatoria sino alla liquidazione.
Naturalmente nessuno degli otto dipendenti perderà il posto, ma  ad Alessio Satta, oggi 12 Giugno la Giunta Regionale ha deciso di revocare il suo contratto di direttore esecutivo e di commissariare la Conservatoria delle coste della Sardegna. Mette in panchina un giovane, che si è distinto non solo per la sua efficienza ma anche per la qualità degli interventi, come la bonifica ed il restauro  di Mangiabarche o l’attività sull’Isola dell’Asinara, ma nel contempo nomina un piccolo esercito di piccoli uomini su tutti i fronti possibili. Alla fine i disastri e le incompetenze costeranno sicuramente di più dei presunti risparmi, a questo punto sarebbe meglio risparmiare proprio sulla figura dell’assessore all’ambiente: è lei il vero spreco.


La Conservatoria delle coste triplicava ogni euro di finanziamento della Regione attraverso investimenti e progetti europei. Qui il rapporto dei primi cinque anni di attività:


Scuola Civica d’Arte Contemporanea Iglesias


La Scuola Civica d’Arte Contemporanea nasce dalla collaborazione tra il Comune di Iglesias e il collettivo Giuseppefraugallery, ha come mission quella di informare, formare e aggiornare la comunità sui linguaggi, i codici espressivi, le opere, gli artisti e le dinamiche proprie dell’arte contemporanea; completamente autofinanziata, non riceve, raccoglie, utilizza, finanziamenti in denaro, privilegiando le pratiche della condivisione, del libero contributo e del baratto. scuolacivicaartecontemporanea.blogspot.it

MACC di Calasetta: un viaggio senza ritorno? Articolo su Art a part of culture

MACC di Calasetta: un viaggio senza ritorno? 
Art a part of culture/Focus-on Sardegna

leggi l'articolo di Pino Giampà su art a part of culture


L’avevamo anticipato nell’articolo precedente: dopo aver indotto alle dimissioni il Leone d’Oro Stefano Rabolli Pansera, la Fondazione MACC ha nominato come nuovo direttore (art director?) l’artista, critico, incisore, nonché docente dell’Accademia di Torino, Pino Mantovani.

Ma non finisce qui: il museo verrà dedicato esclusivamente alla valorizzazione della collezione, quindi non sarà più sede delle attività legate alla residenza dei giovani artisti, i quali dovranno operare nella galleria (a cielo aperto) di Mangiabarche.

Artisti in residenza fuori dal MACC

Quella che era la novità più importante per dar vita ad un museo da anni relegato ai confini del silenzio, alla fine si è rivelata  insostenibile per chi amministra il museo: niente più residenze all'interno del Macc, l'edificio sarà riservato alla collezione, gli artisti ospiti dovranno utilizzare la galleria a cielo aperto Mangiabarche. Queste sono le direttive della Fondazione ( e della politica locale) che ha nominato il nuovo direttore, l'artista, incisore, critico d'arte, nonchè docente dell'Accademia di Belle Arti di Torino, Pino Mantovani, che prende il posto lasciato vacante da Stefano Rabolli Pansera, dimessosi proprio per essere stato ripreso per l'eccessiva innovazione nella concezione dello spazio museale e per i presunti alti (?) costi delle residenze. 

Mineral Rush Flamingo Crush


Fondazione MACC e Conservatoria delle Coste della Sardegna sono liete di presentare Mineral Rush Flamingo Crush, l’ultimo progetto artistico di Ludovica Gioscia, a cura di Stefano Rabolli Pansera.Archeologia industriale e antropologia sociale sono i temi che caratterizzano il lavoro dell’artista per la Galleria a cielo aperto di Mangiabarche. Un nuovo Giant Decollage, in cui campeggia un elemento totemico come simulacro di un reperto archeologico, cela la pianta mineralogica della Sardegna e svela il modus operandi di Ludovica Gioscia: l’attenzione per ciò che “resta” è fissata su carta attraverso l’immagine di un elemento scultoreo, in questo caso un frammento di piastrella raccolto a testimonianza della storia architettonica dell’edificio, e rimanda ad un futuro prossimo in cui vede l’artista impegnata, durante il corso della residenza, nella realizzazione di una serie di formelle in ceramica che andranno a sostituire i pezzi collezionati. Come in un gioco di specchi, elementi iconografici che richiamano alla storia produttiva locale, legata all’estrazione del carbone, saranno impressi nelle piastrelle, per poi essere introdotte in maniera permanente nell’edificio stesso.Ludovica Gioscia (Roma, 1977), vive e lavora a Londra, dove ha conseguito il Master in Arte alla Slade School of Art nel 2004. Tra le sue mostre personali: Vermilion Glow Bleeds Rust, Galleria Riccardo Crespi, Milano (in corso); Forecasting Ouroboros, installazione semipermanente al Macro di Roma (2012); Papered Portraits al Warhol di Pittsburgh (2009) e Mikado a Siobhan Davies Studios (2009). Ha preso parte a numerose collettive come Cast Contemporaries (parte del Festival di Edinburgo, 2012), Material a Salon 94, New York, a cura di Duro Olowu (2012), Going International al Flag Art Foundation, New York (2010); Carte Blanche, Analix Forever, Ginevra, a cura di Michele Robecchi (2010), Murals alla Fondazione Miró di Barcellona, a cura di Martina Millà (2010) e sempre nel 2010 Playboy Bunny Redux al Warhol di Pittsburgh a cura di Eric C. Shiner, Aaron Baker e Ned West.

GRILL / Robert Pratt / Fondazione MACC


Esiste un confine tra l'arte e la vita di tutti i giorni? Esiste davvero una dimensione altra che riconosce un'opera d'arte come tale? E' meglio il vino o la birra? Il pesce o la carne?
Per dissipare ogni dubbio l'artista Robert Pratt ha realizzato un barbecue e non vede l'ora di grigliare teorie metafisiche e ottime bistecche, i calamari forse no.
Siete tutti invitati, un amico,una bevanda e pensieri in libertà è quello che vi chiediamo di condividere!
L'appuntamento è per Sabato 28 Settembre, ore 20.00, piazzale del Museo d'Arte Contemporanea di Calasetta.

Beyond Entropy will be at the Lisbon Triennale

Beyond Entropy will be at the Lisbon Triennale Close Closer as an Associated Project. We will be at the Associated Projects Market at: Sinel De Cordes Palace  142 Campo Santa Clara, Lisboa 

To promote our Cinematic Workshop to be held the first week of October in Calasetta, Sardinia with Portuguese Film-maker Pedro Lino


Sulcis Oddity 5 anni di Cherimus in mostra alla Fondazione MACC


La mostra racconta la realtà di un'associazione capace di lavorare con artisti di  tutto il mondo e in grado di coinvolgere attivamente il tessuto locale del Sulcis. Le opere esposte al Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta descrivono la crescita di uno speciale rapporto tra Cherimus e il suo territorio d’azione: un luogo, il Sulcis, che dalla posizione marginale si trasforma in un centro ideale per lo sviluppo di nuovi progetti, definendo di volta in volta differenti scenari relazionali e possibili orizzonti di senso.

MACC/ MANGIABARCHE/Artista-in-Residenza: Joanne Robertson, Nicolas Amato, Rosie Putler


Il Leone d’oro assegnato all’Angola nell’attuale edizione della Biennale di Venezia, sa un po’ di Sardegna, o meglio ancora di Sulcis, eh sì, il curatore del Padiglione africano, Stefano Rabolli Pansera (Beyond Entropy Ltd) è anche il direttore del MACC, e della galleria Mangiabarche, a Calasetta. Un riconoscimento internazionale accompagnato da una dose di spregiudicata attenzione verso realtà periferiche, ma determinate a rispondere alle sollecitazioni intelligenti di persone intelligenti con progetti intelligenti, del resto Beyond Entropy Ltd è un’agenzia non profit, che s’ispira al concetto di Energia come strumento poetico per definire nuove strategie territoriali e urbane, lavorando in aree critiche del pianeta, dalle periferie sovraffollate delle metropoli Africane alle steppe desertiche dell’Asia Centrale fino al Sulcis, appunto una delle zone più belle ed ostili, del pianeta.
Adesso, anche la Biennale di Venezia sembra confermare la centralità dei territori periferici, sempre che questi sappiano costruire strategie di accoglienza per percorsi alternativi verso il centro.Intanto, in loco, Stefano Rabolli Pansera ci ha regalato una bellissima mostra, realizzata dagli artisti dell’ultima residenza Joanne Robertson, Nicolas Amato e Rosie Putler, dove ha messo in gioco quell’aspetto pulito e White dell’architettura recuperata, ad arte, di Mangiabarche. Sembrava quasi che fosse stata occupata da una famiglia figlia della disperazione e della crisi: il tetto (che non è stato volutamente ricostruito per permettere di vivere uno spazio aperto al cielo) era stato ricoperto da arbusti e piante secche, all’esterno dei tiranti sostenuti da dei blocchetti, sospesi, di cemento, sembravano compromettere la bianchissima linearità del muro. All’interno grandi teli, recuperati dal cantiere, apparivano grossolanamente dipinti, una vecchia borsetta da donna, raccattata chissà dove, era appesa in un’assemblage improponibile, il tutto condito da un forte vento di maestrale, quello che piega gli alberi. Pochissime persone hanno avuto la forza di presentarsi alle assolate ore 17, nell’isola un curatore dal Leone (e dal cuore) d’oro ancora non smuove l’esercito dei vernissage. Fantastica, bellissima, pazzesca che altro dire, l’ora insolita è stata scelta perché gli arbusti e le piante messe sul soffitto, che non c’è, erano stati messi dall’artista di Los Angeles (alla sua prima esperienza espositiva in assoluto) Nicolas Amato per proiettare sui muri incredibili decorazioni; e va bene che la sua professione, prima di questa esperienza che l’ha convinto ad approdare a quella dell’arte, è stata quella di tecnico delle luci per il cinema di Hollywood, ma la semplicità del gesto ha lasciato sul campo, anzi sui muri, tutto il marchingegno per sostenere l’effetto, un po’ come nel cinema, dove dietro l’immagine c’è tutto l’apparato di ripresa. Ma è proprio questo che ne fa una straordinaria macchina per la messa in scena dell’opera, infatti i tiranti disegnano delle forme astratte sui muri che ricordano la vocazione astrattista del MACC. La pittura, anzi quelle pitture, che abbiamo poc’anzi definito grossolane, in realtà utilizzando la forza cromatica del materiale, il colore riempie solo una parte della superficie, riescono a superare quella divisione tra supporto e finzione, diventano dei quadri di una potenza straordinaria. La mostra ci sorprende proprio per quel suo svelarsi poco a poco, la sensazione all’uscita è diversa da quella dell’entrata, questo si che è arricchirsi di un’esperienza.
(Pino Giampà art a part of cult (ure)

La Biblioteca fantastica


IL PROGETTO
Marcos Lora Read dalla Repubblica Dominicana, Yassine Balbzioui dal Marocco, Kilap Gueye e Pape Thiam dal Senegal, Andrè Raatsch dall'Ungheria, Daniella Isamit Morales dal Venezuela, affiancati da Simone Berti, Michele Gabriele, Matteo Rubbi, Carlo Spiga e Jonathan Vivacqua, hanno lavorato con i ragazzi delle scuole medie di Masainas, Villaperuccio, Santadi, Piscinas, Giba e Perdaxius nelle rispettive biblioteche nel corso di quattro workshop, a cominciare dal novembre del 2012 fino a febbraio 2013. 
Il loro lavoro è stato poi valorizzato e formalizzato in due laboratori aggiuntivi tenuti da un artista, Stefano Faravelli, e uno scrittore, Andrea Bocconi; un fotografo, Vincenzo Cammarata e un regista, Andrea Canepari, tutti docenti della "Scuola del viaggio", altro partner speciale del progetto. 

SULCIS: DISTRETTO CULTURALE OPEN SOURCE (NATURALE, GLOCALE, ECO-SOSTENIBILE)

SULCIS: DISTRETTO CULTURALE OPEN SOURCE (NATURALE, GLOCALE, ECO-SOSTENIBILE)
Azione preliminare n° 2

Nell’isola la sopravvivenza di circa centoventimila persone dipende dagli ammortizzatori sociali, che riceve un loro familiare, siamo parlando di quasi il 10% della popolazione: ben il 40% di questi assegni, di cassaintegrazione, vengono erogati qui nel Sulcis. Nonostante questo triste primato, provocato da una insostenibile politica industriale di retaggio ottocentesco, ancora oggi si stanno per sprecare centinaia di milioni di euro per regalarli alle industrie ed alle imprese responsabili di questa situazione. Molte di queste industrie delocalizzano, altre vogliono continuare, ma solo a suon di soldi pubblici; la politica non riesce a pensare ad altro che a quel sistema come produttore principale del PIL e delle prospettive di sopravvivenza dei posti di lavoro, a costo di finire di avvelenare l’ambiente, l’economia ed il futuro della nostra terra.
Nella nostra città, i partiti politici, tutti, sono stati responsabili di questa situazione, hanno tenuto sotto ricatto un intero territorio, prima governando sui posti di lavoro che c’erano, ora speculando su quelli che non ci sono.






Agrifest 2013


L'Agrifest è un incrocio tra una festa privata, un festival culturale ed una rivoluzione.
Abbiamo costruito una Agri-factory ( intesa come open source/open house per ricercatori, artisti, creativi ed operatori dell'innovazione e della sopravvivenza ) ovvero un luogo per condividere saperi ed esperienze con tutti quelli che hanno intenzione di esprimersi, costruire, creare e comunicare attivamente.



 L’Agri-Factory è una comunità 3.0 ad alta energia creativa, nata per permettere uno scambio di saperi tra arte contemporanea, ricerca musicale, bioarchitettura, tecnologie open source, agricoltura (permacultura, biodinamica, sinergica, ecc.), economia della decrescita e sviluppo sostenibile; è un segmento del  Distretto Culturale Open Source appena auto-attivato nel Sulcis, con la mission di portare la cultura come matrice dei nuovi processi dell’innovazione, dell’economia e della sostenibilità.

L’AgriFest è uno dei  format di aggregazione sociale e culturale dell’Agri-Factory, dove gli scambi di saperi si integrano con le pratiche della convivialità, della festa e del  divertimento. Un AgriFest  non  si tiene mai in un posto  a caso, prende vita in luoghi significativi, non solo per il carattere scenografico e paesaggistico, ma soprattutto dove sono attivi, o si possono attivare, buone pratiche della sostenibilità e dell’innovazione. 


Eleonora Di Marino: S.P.A. (Soluzioni Per l'Ambiente): Iglesias


Fanghi Rossi, 2,5 milioni di tonnellate di veleni alle porte di Iglesias, sono residui di lavorazione degli impianti di trattamento dei minerali, contengono quantità notevoli di sedimenti e di metalli pesanti come piombo, zinco, cadmio, mercurio, ferro, rame, manganese. Nonostante la loro pericolosità, grazie all'effetto cromatico e paesaggistico, fanno parte caratterizzante del territorio, dichiarati monumento naturale, patrimonio dell’umanità in quanto facenti parte del primo parco geominerario al mondo riconosciuto dall'UNESCO. Una contraddizione portata avanti da una politica per le bonifiche che cerca, senza ancora nessun risultato, di mettere in sicurezza questa montagna di veleni, puntando sul drenaggio delle acque e sull’intenzione di tenerli “in umido”, per evitare la dispersione delle polveri. Apparentemente semplice nell’operazione, è in realtà alquanto lenta e farraginosa nelle procedure. Nell’attesa che si mettano d’accordo, a chi e per chi debbano essere recuperate le risorse necessarie, le micidiali polveri si disperdono nell’aria, per paradosso sono meno pericolosi quando il colore rosso è più intenso, mentre se la tonalità diventa più chiara aumenta la volatilità delle polveri. Non è intenzione dell'operazione sindacare le varie soluzioni tecniche messe in campo, ma denunciarne il ritardo, l’incertezza, i convegni di studio che si trasformano in kermesse politiche, dove si recitano relazioni accattivanti, si paventano finanziamenti e promesse di posti di lavoro che puntualmente non arrivano, visto che la stessa IGEA (la Società che ha competenze sulle bonifiche) è sottoposta a minacce di tagli ed incerto destino.

Territorium...In lotta!



Il Territorium Museum of Contemporary Public & Social Art è un'opera della GiuseppeFrau Gallery realizzata nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia. Nato all'interno dell'Auditorium, (inutilizzato da anni) dopo un'azione che lo ha ripulito e risistemato,  senza alcun contributo pubblico,  per ospitare un centro per grandi progetti per l’arte contemporanea, dove artisti, italiani e internazionali, potevano dare un contributo alla progettazione per il territorio più povero d’Italia: il Sulcis-Iglesiente.

SPACE....(Spazio Per Arte, Creatività, E.....) (workshop)


L'Associazione Cherimus propone una nuova iniziativa nel Territorium Museum of Contemporary Public & Social Art   dal 25 al 28 gennaio 2012, si terrà un workshop che avrà come Visiting Professor gli artisti Diego Perrone e Isa Griese e si prevede anche la partecipazione straordinaria di Samba Bathie Tounkara, artista di Dakar (Senegal).






Luca Trevisani, Workshop al Territorium Museum


Workshop tenuto da Luca Trevisani, curato dalla GiuseppeFrau Gallery con la collaborazione di Giorgio Viganò, in cui sono stati coinvolti nella progettazione di opere pubbliche per il territorio, sei giovani artisti provenienti da Carbonia e dal resto dell’isola (Veronica Gambula, Luigi Bove, Marta Fontana, Emanuela Murtas, Calo Spiga, Monica Lugas).






Luca Trevisani, Ottobre 2011

Luca Trevisani al Territorium Museum, a cura della GiuseppeFrau Gallery con la collaborazione di Giorgio Viganò
Luca Trevisani artista visivo attivo tra l'Italia e la Germania. Nei suoi lavori niente è stabile. "Non so se si tratti di lotta con il disequilibrio, forse di stadi di definizione. Di certo la salvezza non è nella forma chiusa delle cose. Dobbiamo arrenderci al logorio delle cose. È meglio dimenticarsi i confini tra le singole opere, come i confini tra i singoli pensieri, non esistono più immagini, ma solo catene di immagini." Trevisani ha esposto in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, tra i quali: Macro Roma, Magasin Grenoble, Mart Rovereto, Biennale d’Architettura Venezia, Museion Bolzano, MOT Tokyo, Daimler Kunstsammlung Berlino, CCA Antratx Mallorca, Giò Marconi Milano, Pinksummer Genova, MAMbo Bologna, Mehdi Chouakri Berlino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Torino. Ha pubblicato The effort took ist tools (Argobooks, Berlino 2008) e Luca Trevisani (Silvana editoriale, Milano 2009). Dal 2010 gestisce la piattaforma editoriale latecomerforerunner.blogspot.com.
Luca Trevisani, visual artist working between Italy and Germany. Nothing is stable in his work. "I do not know if it is a fight with disequilibrium, perhaps stages of definition. Surely salvation does not lie in the closeness of things. We must surrender to the wearing of things. It is better to forget the borders between the individual works, as well as the boundaries between individual thoughts: there are no images anymore, only chains of images." Trevisani exhibited in public and private spaces, in Italy and abroad, including: Macro Rome; Magasin Grenoble; Mart Rovereto; Venice Biennale of Architecture; Museion Bolzano; Tokyo MOT; Daimler Kunstsammlung Berlin; CCA Antratx Mallorca; Giò Marconi Milan; Pinksummer Genoa; Bologna MAMbo; Mehdi Chouakri Berlin; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin. He published The effort Took its tools (Argobooks, Berlin, 2008) and Luca Trevisani (Silvana Editoriale, Milan 2009). From 2010 he manages the editorial platform latecomerforerunner.blogspot.com.


Giuseppe Stampone al Territorium Museum



ARCHITECTURE OF INTELLIGENCE
A cura della GiuseppeFrau Gallery, con la collaborazione di Barbara Martusciello

Il progetto nasce dalla commistione fra le sperimentazioni artistiche di Giuseppe Stampone e le esperienze neodimensionali di Solstizio. La sua prima forma era contenuta in alcune opere dell’artista (A Flavio) come processo di sconfinamento tra mondi, fisici e liquidi, attraverso l’impiego dei social network e dei mondi tridimensionali di Second Life. Oggi, si manifesta attraverso un cyberpark, parco pubblico connesso con wireless ad accesso libero, che vuole essere l’equivalente di un brainframe nel quale “nord” e “sud” del mondo sono collegati. Il progetto prevede una serie di azioni artistico-didattiche sul tema della tutela ambientale mescolando discipline e linguaggi e la finalità sarà di sensibilizzare le nuove generazioni impiegando l’arte come veicolo di narrazione delle soggettività attraverso i new media come mezzi di costruzione e diffusione di nuovi contenuti.
The project is born from the commixture between Giuseppe Stampone’s artistic experimentations and the neo-dimensional experiences of Solstizio. Its first form was contained in some works by the artist (To Flavio), as a infiltration process between physical and liquid worlds, through the use of social networks and threedimensional worlds such as Second Life. Today, it manifests itself through a cyber-park, a public park, connected through free wireless that wants to be the counter- part of a brainframe, in which the “north” and the “south” of the world are linked together. The project contemplates a series of artisticdidactic actions about environmental protection, involving different disciplines and languages, and which purpose will be to create awareness on the new generations, using art as a means of narration of subjectivities through the new media as a means of construction and diffusion of new contents.

Luca Trevisani/ Giuseppe Stampone al Territorium Museum


Luca Trevisani/ Giuseppe Stampone al Territorium Museum
a cura di GiuseppeFrau Gallery

Luca Trevisani Verona 1979) è il più giovane tra gli artisti italiani che stanno davvero "decollando", vincitore della penultima edizione del premio Furla, ha sulle spalle importanti mostre al MACRO di Roma, alla Künstlerhaus Bethanien e Mehdi Chouakri Galerie di Berlino e una personale nella storica galleria milanese Giò Marconi, è stato tra i nomi della mostra inaugurale del Museion di Bolzano ed ha partecipato a Manifesta ed alla Biennale di Venezia, dopo un importante mostra ad Atene, in corso, esporrà in una personale al MAXXI di Roma.


Giuseppe Stampone è nato a Cluses (Francia) nel 1972. Lavora fra Milano e New York. Stampone ha integrato l’uso dei nuovi media a progetti artistico-didattici rivolti a temi sociali e ambientali come è stato per Acquerelli per non sprecare la vita e Il perché dell’H2O, con la partecipazione di 10.000 bambini, in 30 Paesi del mondo in partenariato con ProgettoMondo MLAL. Con il Solstizio Project, di cui è uno degli ideatori, sta realizzando due progetti artistico-didattici, co-finanziati dall’Unione Europea, che si sviluppano nei territori di Italia, Polonia, Croazia, Spagna, Cipro, Slovenia, Burkina Faso e Benin, in cui saranno realizzate quattro installazioni permanenti in luoghi pubblici e tre installazioni di arte relazione con la partecipazione di 15.000 bambini. Ha appena avviato due opere di arte globale dal titolo “Global Education” e “Saluti da L’Aquila” che si trasfigureranno con la piattaforma di Solstizio project.Collabora con lo IULM di Milano, l’Università degli Studi di Teramo, Federico II di Napoli, e il MCLuhan Program in Culture and Technology di Toronto. Progetta e realizza interventi di ricerca e sperimentazione su arte e new media con Alberto Abruzzese e Derrick De Kerchkove.

Il Territorium Museum of Contemporary Public & Social Art è un'opera della GiuseppeFrau Gallery realizzata nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia. Nato all'interno dell'Auditorium, (inutilizzato da anni) dopo un'azione che lo ha ripulito e risistemato,  senza alcun contributo pubblico,  per ospitare un centro per grandi progetti per l’arte contemporanea, dove artisti, italiani e internazionali, potevano dare un contributo alla progettazione per il territorio più povero d’Italia: il Sulcis-Iglesiente.

Territorium Museum - Grande Miniera di Serbariu, Carbonia




Il Territorium Museum of Contemporary Public & Social Art è un'opera della GiuseppeFrau Gallery realizzata nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia. Nato all'interno dell'Auditorium, (inutilizzato da anni) dopo un'azione che lo ha ripulito e risistemato, senza alcun contributo pubblico, per ospitare un centro per grandi progetti per l’arte contemporanea, dove artisti, italiani e internazionali, potevano dare un contributo alla progettazione per il territorio più povero d’Italia: il Sulcis-Iglesiente.